Un gioco di ruolo action che sia anche multiplayer online "massivo" e totalmente gratuito? La strada non è nuova, visto che il mercato asiatico ne ha già dimostrato da tempo la percorribilità, ma per i giocatori occidentali la scelta è certamente più limitata: un primo tentativo è stato fatto da NCsoft con Dungeon Runners, già disponibile in Rete, ma lo stile un po' generico e iper-colorato non sembra molto adatto a soddisfare anche i palati maturi, magari avvezzi a scorribande un po' più "dark" nei dungeon generati casualmente di Diablo (classe 1996) e del suo seguito ufficiale - che già comprendeva una popolare modalità multiplayer.
Si da il caso, però, che proprio una delle menti a capo di Blizzard in quegli anni, il paffuto Bill Roper, sia adesso a capo di Flagship Studios, gli sviluppatori del controverso Hellgate: London e di questo Mythos del quale abbiamo provato una versione beta nei giorni scorsi. In attesa di un fantomatico Diablo III, gli appasionati di Action-GDR possono infatti guardare a Mythos come a un figlio illegittimo di quella serie blasonata, che per di più chiede uno sforzo minimo per essere messo alla prova visto che sarà totalmente gratuito, con la possibilità di acquistare determinati oggetti nel gioco.
IL NUMERO PERFETTO
Allo stato attuale Mythos offre soltanto tre razze e tre classi tra cui scegliere ma Flagship ha ormai intenzioni serie nei confronti di questo gioco, visto il successo del beta test, e ne aggiungerà altre nei prossimi mesi; gli altri buoni propositi degli sviluppatori, già che siamo in argomento, sono l'inserimento del "crafting" e della possibilità di combattere contro altri giocatori (cioè una forma di Player vs. Player). Da notare come entrambe queste due aggiunte siano state particolarmente richieste dai giocatori ma, a ben guardare, esulino un po' dalla natura di "figliastro" di Diablo di cui dicevamo prima: che Flagship stia addirittura pensando di insidiare i MMORPG veri, quelli con l'abbonamento mensile? Tentar non nuoce...
Certo è che già adesso Mythos si presenta molto curato negli aspetti che contano, ovvero nel character design e nello stile con cui sono disegnate le ambientazioni: cartoon ma senza esagerare, con quelle proporzioni leggermente esagerate che Blizzard ha ormai imposto attraverso World of Warcraft. Restando in argomento grafica, ci sentiamo di lodare già adesso l'impostazione ultra-classica con visuale isometrica ancorata al personaggio, senza alcuna possibilità di ruotare l'inquadratura a meno di non entrare in modalità "vanity", e in tal caso il personaggio rimane immobile e non può difendersi.
IL MIO AMICO RAGNO GIGANTE
Da quanto scritto sopra avrete intuito che non è a Mythos che bisogna guardare per cercare una meccanica di gioco originale nel genere MMORPG e infatti, quantomeno nel corso di poche partite di qualche ora, possiamo ben dire di aver giocato in "trance" senza porci dubbi di alcun tipo: gli NPC dispensatori di quest stanno lì immobili ad attendere il nostro ritorno: resti di creature mostruose in cambio di armi e accessori di valore, preziosi documenti trasportati da una città all'altra in cambio di soldi e così via. E non è che dentro i dungeon, generati casualmente, ci sia mai di che stupirsi troppo: orde di creature eterogenee (ragni giganti, zombi, scheletri e via di bestiario classico del genere) vagano per corridoi male illuminati in cerca di avventurieri da cui farsi uccidere a suon di click del mouse.
Detto ciò è anche probabile che gli esperti conoscitori del genere, magari nella sua storica declinazione single-player, troveranno invece punti in cui Mythos prova qualcosa di nuovo, soprattutto nell'evoluzione delle tre classi man mano che si sale di livello e si combinano le skill a disposizione. Per quanto riguarda le razze, inoltre, è curioso che Flagship abbia bandito gli elfi come razza giocabile, sostituendoli con i Satiri, per il semplice motivo che di elfi ce ne stanno già troppi nei giochi della concorrenza; anche il fatto che non si sappia ancora se mai ci sarà una vera componente PvP e come sarà integrata nell'universo del gioco è una scelta che definiremmo quasi coraggiosa. Per adesso, però, chiudiamo qui e vi diamo appuntamento alla recensione del gioco completo, a meno che i futuri sviluppi della fase beta non impongano ulteriori considerazioni in forma di anteprima.