Dopo il golfo e il vietnam, gli studi Pivotal Games vanno a Hollywood.
La serie Conflict degli studios inglesi Pivotal Games non è certo un nome tra i più celebri nel panorama degli sparatutto, malgrado abbia saputo ritagliarsi un suo spazio personale (soprattutto in Gran Bretagna) per diverse buone ragioni. Lo ha fatto in modo particolare su console, dove il realismo non è mai sovrano, in quanto le ultime edizioni univano molti elementi "simulativi" a un discreto supporto multiplayer, evidente soprattutto giocando a fianco di un amico.
DUE MENO DUE UGUALE ESERCITO
Proprio dal gioco in cooperativa, tornato alla ribalta grazie a successi come Gears of War, riparte questo episodio "HD", destinato prima di tutto alle nuove console. Quest'ultima nota emerge considerando la perfetta compatibilità con un controller Xbox 360, usato durante il test della demo per PC arrivata online. Già nel dimostrativo, trovando qualcun altro collegato in rete, possiamo affrontare l'azione insieme a un secondo giocatore umano, eliminando la necessità (remota, vista la natura Arcade di questa produzione) di assegnare ordini al computer. Eliminati due compagni dal quartetto classico della serie, ci troviamo in azione affiancati solo da un altro agente speciale, che potremo scegliere in qualsiasi momento, non importa la sua collocazione nel livello. Se per molti giochi questa idea rappresenta una novità, nel caso di Conflict è quasi una limitazione: infatti negli episodi precedenti erano tre (e non uno) i compagni di squadra selezionabili, un particolare che dava maggiore profondità all'insieme.
Il ridotto numero dei compagni fa parte di una generale "semplificazione" che investe tutta la struttura di gioco, almeno a giudicare dal livello offerto nella demo. Eliminati gli elementi di realismo delle vecchie versioni, come le ferite e la necessità di medicarle, ci troviamo nei nuovi panni di "eroi indistruttibili" pronti a devastare lo scenario e ogni essere vivente che si nasconde in esso, meglio se terrorista. Il cambio di filosofia attorno alla serie ha anche effetti positivi per chi apprezza il sottogenere degli sparatutto Hollywoodiani: infatti, già nella versione dimostrativa appaiono numerosi i colpi di scena, gli elementi pronti ad esplodere e le accelerazioni della colonna sonora, diventata per l'occasione dinamica e assordante.
ANDIAMO, GENERICAMENTE, IN GUERRA
Il maggiore ostacolo davanti al gioco, dal punto di vista delle sue opzioni per avere successo, appare concentrato nel carattere generico di tutti gli elementi. Infatti, la linearità dei livelli si affianca a meccaniche di squadra molto semplificate e poco produttive, nel senso che possiamo eliminare chiunque senza ricorrere all'altro personaggio completando in un attimo gli obiettivi della nostra missione.
Ugualmente, la realizzazione tecnica non fa nulla per emergere tranne per qualche effetto speciale ben realizzato (come le esplosioni, ad esempio). Personaggi e scenario appaiono squadrati e legnosi nei movimenti, oltretutto non aiutati da una fluidità traballante su computer che fanno girare tranquillamente Unreal Tournament III (titolo di tutt'altro impatto estetico).
Appare invece più curato il sonoro che già nella demo vanta una buona localizzazione in Italiano, con voci e musiche azzeccate per quanto leggermente troppo "cariche". Invece, l'intelligenza artificiale dei nemici risulta, in questa demo, limitata al classico sistema dell'interruttore, in quanto gli avversari si attivano solo in determinate zone e non usano tattiche particolari per combattere, trovandosi quasi sempre nella nostra linea di tiro.
D'altro canto, la semplicità e la forte immediatezza che contraddistinguono il gioco aiutano chi è alle prime armi nel settore degli sparatutto in soggettiva, benché gli interrogativi che circondavano questa produzione prima della demo appaiano ora, se possibile, aumentati. Vedremo, provando la versione completa, come (e se) Pivotal Games saprà rispondere ai molti concorrenti, agguerriti soprattutto quando si guarda al mercato PC.