L'Emblema del Fuoco è ancora vivo... dopo vent'anni!
Fire Emble rappresenta in un certo senso la serie d'argento tra le produzioni Nintendo: nonostante in tanti anni abbia saputo conquistare milioni di fan in tutto il mondo, lo strategico 'made in Kyoto' non ha mai raggiunto il successo universale, classificandosi tra i titoli minori della società allo stesso modo in cui Dragon Quest segue Final Fantasy. I motivi sono diversi ma vanno ricercati principalmente nella scelta di mantenere inalterato il gameplay nel corso del tempo: una scelta che premia i fan ma che, capitolo dopo capitolo, ha allontanato i neofiti del genere.
Un mondo in rovina per un sequel intricato
La storia inizia sullo sfondo di Path of Radiance, ovvero il prequel rilasciato su cubo qualche anno fa. Dopo la disfatta del Re Ashnard, le ripercussioni sul regno di Daein sono state terribili e la corruzione sta dilagando ovunque. Nei panni di un gruppo di ribelli, chiamati Dawn Brigade, avremo il compito di affrontare la difficile situazione... Ovviamente chi non ha giocato al capitolo precedente non riuscirà a cogliere nel dettaglio tutti i riferimenti presenti, penalizzando di fatto tutti i nuovi arrivati.
Una profondità di gioco senza pari
Il gameplay è basato nuovamente sulle battaglie a turni e sui movimenti limitati alla griglia di gioco. Ciascuna unità potrà affrontare l'azione con caratteristiche differenti, che influenzeranno la gittata dei colpi e dei singoli movimenti. E qui il gioco fa sfoggio di una profondità davvero rara, quasi adamantina: la strategia presente è complessa e le opzioni sterminate. Le skills a disposizione sono tantissime e potrete addirittura fabbricare voi stessi le armi, con un editor di personalizzazione che non tralascia aspetti minimi come il colore... tutto questo per un fan è qualcosa di assolutamente sconvolgente. Purtroppo i difetti del titolo non possono essere nascosti fin dalla prima partita.
Dedicato ai fan... e solo a loro!
Se questo Radiant Dawn fosse stato rilasciato per GameCube, forse non avremmo avuto tante remore e appunti da fare. Ma dal momento che il supporto del Wiimote non è stato implementato a dovere, che non esiste l'online e che non si possono sfruttare le caratteristiche minime della console (ad esempio i Mii), qualche perplessità di fondo proprio non manca. A questo va aggiunta una realizzazione tecnica tutto sommato davvero povera: la grafica non ha subito aggiornamenti, tranne per alcune animazioni, e i modelli 3D risultano davvero semplici. Va un po' meglio con le immagini 2D ma questa di certo non è una giustificazione plausibile... non nel 2008 comunque. Il lato sonoro invece sembra oscillare tra brani molto buoni (ricordiamoci che stiamo parlando di Nintendo), ma di sonorità che davvero sono lontane dalla nextgen...
COMMENTO CONCLUSIVO
Fire Emblem: Radiant Dawn è il gioco che gli amanti della serie aspettano da tempo. Profondo, ricco di strategia, un titolo di classe davvero elevata. Purtroppo la realizzazione tecnica al limite della sufficienza e l'eccessiva chiusura al nuovo limitano l'accesso al gioco per i neofiti. Le potenzialità di Fire Emblem unite alle possibilità davvero elevate del Wiimote avrebbero potuto cositutire un binomio ben più significativo. Un vero peccato, anche se è strano da dire per un bel gioco. Consigliato agli amanti del genere e della serie.
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