La vita da manager penso che a furia di ripeterla ogni qualvolta si fa riferimento ad un manageriale calcistico la sappia dire a pappardella chiunque. Pertanto, per questa volta abbiamo deciso di risparmiarvi parole inutili e che probabilmente avete già sentito o letto un miliardo di volte, concentrandoci sugli argomenti più scottanti e degni di nota. A cominciare dall’inedita possibilità di partire sin da subito come C.T. di una Nazionale senza aver mosso nemmeno un dito per meritare quel posto. Certo, a volte una spintarella per dare il via ad una serie di annosi successi non fa mai male, ma siamo dell’opinione che altrettante volte il poter avere tutto e subito non sia tanto stimolante e gratificante, quanto possa esserlo, guadagnarsi una promozione grazie ad un duro lavoro che c’è dietro. A onor del vero, comunque, sono punti di vista, e questa scelta c’è a chi può piacere e a chi no, quel che certo è che il realismo questa volta è stato messo nettamente in secondo piano rispetto alle esigenze dei giocatori. Passando ai numeri, il database, aggiornato agli ultimi movimenti di mercato di fine agosto, ha subito un upgrade del 25%, ma sembra che ciò non abbia influito sulla fluidità di gioco. Anzi, i tempi di caricamento, anche se non propriamente istantanei, sono stati accelerati notevolmente e tutti sono eseguibili in background in modo da favorire l’incessante e frenetica attività del manager, anche quando il software ragiona e lavora per voi. Quest’elemento, naturalmente, ha molta rilevanza ai fini del coinvolgimento e permette di gestire più campionati simultaneamente senza troppe “controindicazioni”. Notevoli migliorie hanno inoltre interessato il sistema d’allenamento e il calciomercato. Per quanto riguarda il training program settimanale da impostare per i ragazzi, vi è un buon numero di parametri a cui appigliarsi. Questo “glossario” proposto è un po’ l’emblema caratterizzante il titolo: ordinato, semplice e non esasperato con troppi elementi. All’allenatore, inoltre, è data la possibilità di modellare alcune sfaccettature e qualità possedute dai calciatori. Ciò significa che vi è permesso di mettere il dito nelle “tendenze” del calciatore e smussare, e, perché no, cambiare, la tipica azione di gioco che adotta in campo e che magari l’ha reso celebre. Detto questo, andiamo a dare uno sguardo al caotico mondo del calcio-mercato, che da sempre si ritaglia una fetta di primaria importanza nell’economia di gioco di un manageriale. Il continuo viavai di calciatori è reso piuttosto realisticamente, ed anche le contrattazioni che interessano il vostro team in prima persona forniscono un’impressione molto convincente e naturale. In altre parole l’artificioso sembra che non abbia nulla a che fare con tutto ciò, sintomo di una particolare attenzione profusa proprio per evitare una qualsiasi sorta di ghiribizzo fuori dagli schemi. Ad ogni modo, se proprio si volesse cercare il pelo nell’uovo, è bene rilevare l’assenza della comproprietà che, specialmente nei momenti in cui riversaste in situazioni finanziarie e manageriali poco piacevoli, avrebbe potuto rappresentare un intelligente sbocco alternativo.
Sotto il profilo della gestione della squadra e tutto ciò che ne consegue, Scudetto 2008 fornisce un ennesimo esempio dell’ormai collaudato tandem: semplicità e completezza. I moduli tattici pre-impostati sono esaurientemente numerosi e completamente modificabili, potendo contare sulla possibilità di spostare a piacimento le pedine lungo tutto il campo ed ordinare loro di fare un preciso movimento o di dettare passaggi in una particolare zona del campo scelta da voi. Più macchinosa di quanto ci si aspetti risulta invece l’assegnazione dei ruoli nella partita, stranamente poco in linea con quel concept di gioco di cui abbiamo tanto parlato e che qualche volta è portato persino all’esasperazione. Una volta preparata la formazione, si scende in campo carichi di buone aspettative. E in effetti il gioco non delude…anche se nemmeno impressiona. L’engine grafico dei match infatti è alquanto essenziale anche se non compromettente. E sebbene il titolo implementi un nuovo motore di calcolo di gestione delle partite, che riesce a riprodurre piuttosto fedelmente le azioni avviate dalle controparti reali, non sono rari episodi nei quali i calciatori si rendono protagonisti di giocate sconclusionate e prive di ogni logica, in grado di spazientire in panchina persino il mite e taciturno Dino Zoff; il che è tutto un dire. A fine partita, ci accoglie un aggiornatissimo Prozone, che permette di fare una disamina tattica più approfondita dell’incontro appena disputato e trovare, quindi, i punti in cui la squadra non ha girato come avrebbe dovuto.
Sul fronte sonoro, nulla da dire. Nel senso che non c’è nulla da sentire, il che è molto spiacevole. Solo in fase match, sono udibili dei rumori provenienti dallo stadio molto simili ad un effetto tifo. Molto simili, appunto. Nulla di più.
La modalità multiplayer permette ad un massimo di 4 allenatori, e non 16 dunque come inizialmente si sentiva dire, di ‘lavorare’ simultaneamente.